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Recensione DAC-2 (Audio Review n. 331, Marzo 2012)

DAC-2

Luca Buti recensisce per Audio Review il convertitore da tavolo DAC-2 della americana Wyred 4 Sound.

"Ho chiamato in causa il jazz degli anni ’60 proprio perché il doppio click è sul .flac 192/24 dell’album “Saxophone Colossus” di Sonny Rollins. Il soundstage di questa registrazione è prevalentemente a trazione centrale e sfrutta poco la dimensione dx-sx, però malgrado quest’affollamento al centro c’è senso d’ordine. Il tenore di Rollins fissa, granitico, il punto zero davanti a tutti, mentre dietro anche gli strumenti più “larghi” come piano e batteria sono ben collocati. Sull'epocale “St. Thomas” è palpabile, traslucido, l’effetto laid back della ritmica che “tira” indietro sul tempo il fraseggio del sax (è questo che Rollins cercava in questo calipso). Il timbro del sax è ben scolpito in tutte le sue dimensioni. I tamburi della batteria hanno una dimensione ben riconducibile alla loro volumetria, ma anche una colorazione un po’ “sorda” (che con John Bonham - batterista dei Led Zeppelin - potrebbe non andar bene…). Ammaliante il suono dei cymbal, dove il decadimento
post-percussione esce senza troncature in modo molto fedele all’evento naturale (questo comportamento l’ho ben riverificato anche con le percussioni orchestrali di “Sketches Of Spain”). Il contrabbasso stende un tappeto che, seppur senza arrivare al grado sismico, porta lo strumento a un ottimo grado di leggibilità, un suono “a bassa pressione”, dove l’ultrabasso scende in punta di piedi, piuttosto che allungare il cosiddetto “pugno allo stomaco”.

Condensando l’esperienza d’ascolto, potrei dire che nel collegamento diretto al finale, il DAC-2 si fa notare per la sua capacità di esplorare i dettagli, senza provocare fatica d’ascolto e nemmeno limitarsi all’effetto “primi due minuti” tanto caro alle installazioni dimostrative.
"